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sabato 22 febbraio 2014

DER SPIEGEL: ''L'UNIFICAZIONE EUROPEA E' SEMPRE STATA UN PROGETTO DELLE ELITE CONTRO LE PERSONE''

N.B. L'opinione dell'intervistato dal DIERSPIEGEl è da noi corretta e diversificata  con  un giudizio positivo però sull'ispirazione  del sistema normativo a tutela dei diritti, beni fondamentali e qualità del lavoro, vita e ambiente fermo restando la necessità di uscire dai patti iniqui e di modificare immediatamente il sistema monetario introducendo la moneta statuale sovrana, utilizzando anche se del caso il doppio regime transitorio nel mentre si tratta sulla generale eliminazione della EUROPA monetaria .  
Si ascolti la fase introduttiva della conferenza e video immessi sotto " QUALE EUROPA POLITICA QUALE EUROPA ECONOMICA " 
DER SPIEGEL: 
''L'UNIFICAZIONE EUROPEA E' SEMPRE STATA UN PROGETTO DELLE ELITE CONTRO LE PERSONE''
venerdì 21 febbraio 2014

"QUALE EUROPA QUALE ALTERNATIVA"  20 febbraio 2014
LINK PER  LA DIRETTA SU CANALE YOUTUBE 

Wilfried Loth, professore di Storia alla Universitaet Duisburg-Essen e considerato uno dei massimi studiosi tedeschi del Novecento, ha rilasciato una straordinaria intervista al settimanale Der Spiegel



SPIEGEL: Professore, le Elite europee criticano il referendum svizzero, mentre molti cittadini europei condividono la stessa ansia degli svizzeri per gli immigrati. La sorprende la distanza fra le parti?
Loth: No, l'unificazione europea è sempre stata un progetto delle Elite. Fin dall'inizio, gli uomini di stato in carica non han voluto interferenze causate dalla partecipazione popolare e da varie associazioni d'interessi. Una politica di questo tipo porta naturalmente ad una discrepanza tra le Elite e le popolazioni.
SPIEGEL: La paura nei confronti della partecipazione popolare, è giustificata?

Loth: Evidentemente si. Tuttavia, non può funzionare in alcun altro modo. Prendiamo i trattati di Roma per esempio, attraverso i quali è stata fondata la Comunità Economica Europea (CEE), la più importante organizzazione precorritrice dell'EU. L'opinione pubblica tedesca era consapevole del contenuto dei trattati, mentre in Francia come da altre parti, sono stati applicati con la forza.

SPIEGEL: I trattati di Roma vengono considerati una pietra miliare.
Loth: Quella volta, la Repubblica federale tedesca non aveva assolutamente alcun interesse in quei trattati. Soltanto il 25% dell'export tedesco finiva nei cinque Stati cofondatori della CEE. Il ministro delle finanze Ludwig Erhard descrisse l'idea di un'unione economica come un "non-sense macroeconomico".  Anche per la Francia, un'unione di quel tipo sarebbe stata molto problematica.
SPIEGEL: Allora perché è stata fatta ugualmente?
Loth: Motivi politici. La Francia volle inserire la Bundesrepublik nella comunità occidentale per motivi di sicurezza. Anche il Cancelliere Konrad Adenauer perseguì questo obiettivo, per il semplice motivo che lui stesso non si fidava dei tedeschi dopo i tempi grigi del nazismo. Il contenimento dei tedeschi è sempre stato la principale forza motrice dell'integrazione. Oltre a ciò, vi era un secondo motivo, e cioè quello di affermarsi contro la supremazia americana, e ciò avrebbe potuto funzionare solo tutti assieme.
SPIEGEL: Lo scandalo NSA ha rinforzato l'Unione, soprattutto gli europei continentali.
Loth: Si, la pressione dall'estero è una costante fondamentale, che spiega molte accelerazioni sull'integrazione. Ciò accadde, per esempio, quando si volle evitare il rischio della nascita di una potenza nucleare europea negli anni '50, o più tardi quando si volle evitare di dipendere da una moneta come il dollaro, troppo soggetta alle crisi.
SPIEGEL: Non sarebbe stato più intelligente coinvolgere i cittadini nella strada per l'integrazione europea?
Loth: Da un punto di vista storico, non è poi così drammatico. Prendiamo per esempio gli Stati nazionali del XXI secolo. L'idea che tutti i tedeschi avrebbero dovuto vivere in un unico Stato, ha trovato approvazione soltanto tra le Elite. La maggior parte della popolazione non fu coinvolta e guardò con grande scetticismo a ciò che la classe media emergente stava mettendo in pratica. Nonostante ciò, nel 1871 venne fondato il Reich tedesco.
SPIEGEL: Non c'è mai stato un forte entusiasmo nei confronti dell'Unione europea?
Loth: Non nel senso come si racconta oggi in Europa. Bruxelles vuole farci credere che, dopo la seconda guerra mondiale, molti francesi, tedeschi, italiani ed altri usciti dall'esperienza bellica, sarebbero stati entusiasti di assicurare la pace attraverso l'integrazione europea. Questo entusiasmo, prosegue il racconto mainstream, sarebbe andato perduto con la morte della generazione della guerra.
SPIEGEL: Che cosa c'è di sbagliato in questo?
Loth: Dopo la seconda guerra mondiale, la quasi totale maggioranza dei Paesi del continente era stata d'accordo sulla creazione di un qualche tipo di federazione europea. Ma come sarebbe dovuta essere, socialista o liberale, unione economica o alleanza di sicurezza, con la Gran Bretagna o senza, le opinioni erano state totalmente contrastanti. Fino ad oggi, abbiamo una discrepanza tra l'Europa che vorremmo e l'Europa fattibile. Questo spiega, tra l'altro, perché l'integrazione europea si trova continuamente in crisi.
SPIEGEL: Anche Helmut Kohl racconta volentieri, che l'Europa sarebbe nata come un progetto di pace.
Loth: A livello di alta politica, si tratta di una leggenda. Il racconto di Kohl, infatti, è fuorviante. Tuttavia, è vero che c'è stata una relazione più stretta fra i popoli dove questo elemento emotivo ha avuto un ruolo importante.
SPIEGEL: Probabilmente, un relazione così debole, che nei secoli non ci si è fidati di coinvolgere le popolazioni.
Loth: Vabbé, è vero per esempio che non si arrivò mai a votare una vera riconciliazione tra Germania e Francia. Io credo che sarebbe stata molto popolare, nonostante tutto. Invece si scelse di puntare ad un progetto tecnocratico. Il premio Nobel per la pace che ha ricevuto l'UE non è stato assegnato per merito della sua stessa fondazione, ma soprattutto per la pacifica annessione dell'est europeo dopo la caduta del muro di Berlino.
SPIEGEL: Ritiene che i risultati conseguiti fino ad oggi dall'UE, siano resistenti alle intemperie politiche?
Loth: Fondamentalmente si, anche se non sono esclusi passi indietro. La tensione fra le convinzioni e le conoscenze delle Elite e le emozioni delle persone può portare ad un'escalation, con conseguenze molto problematiche. Il referendum svizzero è il miglior esempio. Ci sarebbe bisogno di una guida politica dall'alto, in passato chiamata Staatskunst (L'arte di Stato ndr).
SPIEGEL: Cosa ne deduce?
Loth: Prima di tutto, c'è bisogno che i decisori politici siano convinti, che l'obiettivo prefissato sia quello giusto, soprattutto per le persone di cui sono responsabili. Poi, è necessario che si sviluppi un rapporto di fiducia tra le controparti. Ed infine c'è bisogno di trasmettere la sensazione ai cittadini che la direzione scelta sia quella giusta.
SPIEGEL: Qual'è il Cancelliere che più si è avvicinato a questi criteri?
Loth: Adenauer si piazza certamente al primo posto, tallonato dal Kohl dell'ultimo periodo. Poi metterei Helmut Schmidt e Gerhard Schröder ed infine, staccata di parecchie lunghezze, Angela Merkel.
SPIEGEL: Come mai la Cancelliera è così distante da quei criteri?
Loth: L'elemento concettuale e strategico della Merkel è certamente molto meno pronunciato rispetto a Kohl oppure Adenauer. E con ciò non intendo dire che lei abbia un'idea troppo vaga di come l'Europa dovrebbe essere, ma solo come il suo modo di intendere la politica sia troppo pragmatico. Lo si è potuto osservare bene durante l'eurocrisi. La Cancelliera ha frugato nella nebbia e ha navigato a vista.
SPIEGEL: Helmut Schmidt è stato anche molto pragmatico come Cancelliere.
Loth: Schmidt ha vissuto una conversione molto interessante. Nel 1957 fu una delle poche autorità che si opposero alla ratifica dei trattati di Roma. Proprio per questo motivo, egli non viene ricordato molto volentieri. Negli anni '70 si schierò contro le ambizioni politiche di Willy Brandt e fu per molto tempo critico nei confronti di un'unione monetaria. Nonostante ciò, capì come la moneta unica fosse necessaria, e si adoperò per la sua realizzazione.
SPIEGEL: Ha fiducia che la Cancelliera possa cambiare rotta, proprio come Schmidt?
Loth: Non so se la Merkel sia in grado di superare la sua politica di navigazione a vista. L'attuale dibattito se la Germania debba prendersi più responsabilità nella politica mondiale, mi lascia parecchi dubbi in ogni caso. È significativo che il presidente della Repubblica abbia preso posizione nel dibattito, mentre la Cancelliera tace.
SPIEGEL: Come giudica la capacità della Merkel di guadagnarsi nuovi partner negoziali, come per esempio i francesi?
Loth: Fondamentalmente, la Merkel c'è l'ha dura ad inscenare amicizie politiche, in modo da poterle usare per fini superiori. In riferimento alla Francia, si può rimproverarla solo limitatamente. Il tandem franco-tedesco non sta funzionando soprattutto a causa della debolezza di François Hollande. In ogni caso, alcuni gesti solidali della Merkel nei confronti del presidente francese sarebbero stati di grande aiuto, proprio come Kohl nei confronti di Mitterand o come Schröder nei confronti di Chirac. Ma una cosa del genere non è proprio nelle corde della Cancelliera.
SPIEGEL: Rimane la domanda sulla capacità della politica di spiegare le proprie decisioni al popolo.
Loth: È mancato poco che la Merkel raggiungesse l'assoluta maggioranza nelle ultime elezioni di settembre 2013. Il popolo tedesco ripone molta fiducia in lei, e la situazione non cambierà molto nella sostanza, neanche a seguito di ulteriori decisioni impopolari di politica europea. Tuttavia il consenso politico europeo rimarrà debole nella società tedesca, fino a quando la Cancelliera non spiegherà meglio le correlazioni e le conseguenze di tali decisioni. Deve fare attenzione a non ricadere nei luoghi comuni e nei pregiudizi, che la gente ha nei confronti dei tedeschi.
SPIEGEL: A cosa si riferisce in particolare?
Loth: Invece di suggerire che non ci sarebbe bisogno di alcun ulteriore aiuto alla Grecia, dovrebbe prendere esempio dal ministro delle finanze Wolfgang Schäuble. Egli ha sempre cercato di spiegare il motivo per cui gli aiuti sarebbero necessari e che cosa ne ricaverebbero i tedeschi in cambio.
SPIEGEL: Molti tedeschi hanno la convinzione che la Germania, al contrario delle altre nazioni, faccia da sempre attenzione al bene comune.
Loth: Questo è un mito. Che si tratti di politica agricola o di politica doganale, come in altri settori, i vari governi tedeschi si sono sempre preoccupati di far valere i propri interessi, così come fanno i governi degli altri Stati europei.
SPIEGEL: E come ha funzionato durante l'eurocrisi?
Loth: In nessun altro Paese, il mantenimento dell'unione monetaria è così importante come in Germania. Se rinunciassimo all'euro, il nostro export crollerebbe, a prescindere dagli investimenti tedeschi negli Stati in crisi.
SPIEGEL: E come mai, allora, continuiamo a considerarci come i pagatori ufficiali d'Europa?
Loth: Il governo tedesco non ha pagato affinché il denaro venga consumato a vanvera, quanto per sostenere investimenti per lo sviluppo di Regioni economicamente in difficoltà. Nel lungo periodo, questo è un vantaggio economico, ma soprattutto politico dei tedeschi. La Germania non può permettersi alcun fallimento di Stato in Europa.
SPIEGEL: La riluttanza della Merkel a spiegare la sua politica, non sarebbe più adatta ai tempi, spiega nel suo ultimo libro. Il tempo dello sviluppo tecnocratico delle istituzioni europee, senza il coinvolgimento dei popoli, sarebbe scaduto.
Loth: Questo perché l'UE avrebbe raggiunto una sorta di profondo controllo a livello normativo. La fondazione della CEE nel 1957 non ha portato con se alcun visibile cambiamento. Per molti tedeschi, la CEE non ha mai contato nulla se non nel quiz televisivo di Hans-Joachim Kulenkampff  "Qualcuno vincerà". Oggi, l'Unione europea è conosciuta da tutti. Le decisioni di Bruxelles influenzano il quotidiano, fino al punto da scegliere se permettere la coltivazione di mais geneticamente modificato. Per questo motivo, i cittadini richiedono giustamente un coinvolgimento maggiore. A tale riguardo, il rafforzamento della rappresentatività dei popoli è un problema urgente, tanto che lo stesso Kohl lo riconobbe.
SPIEGEL: In che senso?
Loth: Come nella fase introduttiva dell'unificazione tedesca, quando Helmut Kohl affrontò il rafforzamento e lo sviluppo dell'unione politica, così fece in seguito a livello continentale, puntando essenzialmente al rafforzamento del Parlamento europeo, proprio perché capì, da buon politico specializzato in questioni interne, quanto malcontento si sarebbe potuto accumulare. Questo accadeva alla fine degli anni '80, e tuttavia, egli non risolse molto con il trattato di Maastricht, tanto che ancora oggi ci si trova di fronte al problema.
SPIEGEL: La situazione sta cambiando. Ci troviamo all'inizio delle campagne elettorali europee, in cui ,per la prima volta, i candidati di spicco si giocheranno, di fatto, anche la presidenza della Commissione.
Loth: Questo è un grande passo in avanti verso una maggiore legittimazione politica. Proprio ora si sta discutendo sulle alternative, sia a livello politico che di singoli candidati. Indifferentemente da chi vincerà, ne beneficerà la politica che il vincitore sceglierà di attuare, perché maggiormente legittimata rispetto ad oggi. Ed è molto probabile che aumenti anche la partecipazione elettorale.
SPIEGEL: La Merkel nutre ancora molti dubbi in questo modo di fare campagna elettorale.
Loth: Certo, ma una competizione fra i candidati di spicco porterà ad una forte politicizzazione della Commissione europea. Ciò potrebbe infastidire qualcuno, soprattutto quelli abituati all'attuale funzionamento istituzionale. Ma questo è un modo di pensare superato, non ha più molto senso tenerne conto per vincere le sfide di oggi.
SPIEGEL: Professore, la ringraziamo per questa chiacchierata.
Traduzione Matteo Thormann


ARTICOLO BOMBA DEL DER SPIEGEL: ''L'UNIFICAZIONE EUROPEA E' SEMPRE STATA UN PROGETTO DELLE ELITE CONTRO LE PERSONE''


"QUALE EUROPA QUALE ALTERNATIVA"  20 febbraio 2014




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COMUNQUE SIETE ORA SUFFICIENTEMENTE MATURI ED INFORMATI PER INIZIARE A LEGGERE ED "ASCOLTARE" IN MODO ATTENTO COMPLETO E CONSAPEVOLE:

IL MEMORIALE DEL 7 MARZO 2011

IL DOCUMENTO SU PISTA FAMILIARE E USO ETERODOSSO DEL DIVORZIO ( e allegati )

LE PROVE AUDIO della CECCHIGNOLA e relative contestualizzazioni

GLI ESPOSTI DENUNCIA MEMORIE AL CSM CHE SMASCHERAVANO GIA’ NEL 2012 LA MANOVRA CRIMINALE SOTTESA E LA IDENTITA' DI QUESTO PERICOLSO APPARATO DEVIATO

LA LETTERA DI NON DIMISSIONI ( l’opposto di ciò che hanno fatto i tanti magistrati martirizzati in silenzio dall’apparato deviato )

ORA POTETE SINO IN FONDO CAPIRE DA SOLI QUALE FOSSE LA POSTA IN GIOCO:

PERCHE’ DOVEVA ESSERE DISTRUTTO IL MAGISTRATO PAOLO FERRARO

PERCHE’ OPERARONO DI CORSA IN CONTRO TEMPO PER TENTARE DI ARGINARE LA INFORMAZIONE E DENUNCIA PUBBLICA CHE AVREI SVILUPPATO E CON QUALE ARCHITETTURA CRIMINALE SI MOSSERO

QUALE DISEGNO E GESTIONE DEL REALE POTERE DOVESSERO DISPERATAMENTE NASCONDERE

SE VI FOSSERO IN GIOCO E QUALI COMPONENTI DEVIATE ( E COME OPERASSERO )


COSA TEMEVANO CHE POTESSE ANCHE EMERGERE

COME ABBIANO OPERATO NEL SILENZIO

COME ABBIANO ATTIVATO LA FINTA CONTROINFORMAZIONE CHE COSTRUIVA IL MITO DI PSEUDO ASSOCIAZIONI CHE COPRIVANO POTERI REALI

E PERCHE’ SOLO PAOLO FERRARO POTEVA ARDIRE E DENUNCIARE RICOSTRUENDO TUTTO E CONTESTUALIZZANDO TUTTO ( SENZA IL TESTIMONE CHE CONTESTUALIZZA LE PROVE OGGETTIVE NON ESISTONO E NON HANNO UN LORO AUTONOMO SENSO COMUNQUE )

COME SIANO ARRIVATI A COMPIERE L’ERRORE MADORNALE DI METTERE IN MANO AL MAGISTRATO PAOLO FERRARO LA PROVA CERTA OBIETTIVA ED INDELEBILE DELLE MANOVRE FATTE E REATI CONNNESSI IN UN CASO EMBLEMATICO

CON QUANTA VOLGARE SICUMERA E VIOLENZA ABBIANO TENTATO DI ARGINARE LA INFORMAZIONE ANCHE A LIVELLO DI CONTROINFORMATORI DI REGIME ATTRAVERSO QUELLO CHE ORMAI IN MOLTI CHIAMANOIL "PROTOCOLLO PETTEGOLO“ ( Derisoriamente)

QUANTA INTELLIGENZA E SENSIBITA’ INTELLETTUALE IMMISERO NEI LORO DUE STUPENDI SCRITTI LUCIANO GAROFOLI ED ENRICA PERRUCCHIETTI QUANDO ANCORA STAVO CENTELLINANDO PROVE ED ANALISI


QUANTO SENSIBILE IMPEGNO SIA STATO MESSO DAI MIGLIORI DI VOI ( per ora ) AVENDO CAPITO BENE E STUDIATO …


PERCHE PAOLO FERRARO ERA ED E’ AMATO E STIMATO DALLA POLIZIA GIUDIZIARIA E DAI MIGLIORI MAGISTRATI NON CRIMINALI E DEVIATI

ORA AVETE INFINE quindi DAVANTI, ED ATTRAVERSO ME E LE VICENDE A ME COLLEGATE, UNO SPACCATO CRIMINALE DI POTERI DEVIATI CHE APRE LE PORTE A TUTTO QUELLO CHE DI CERTO ED INDICIBILE ABBIAMO INDICATO E ANALIZZATO COME DIRETTI TESTIMONI.

UN ORDITO CRIMINALE PLURIENNALE :
IL CASO FERRARO I SILENZI COLPEVOLI O CRIMINALI


UN BEL GUAZZABUGLIO INTERAMENTE DISTRICATO


RITROVANO NOTIZIE PREZIOSE SULLA INDAGINE FIORI NEL FANGO

IL RUOLO CRIMINALE E MALATO GIOCATO DA UNA FETTA DI MAGISTRATI DEVIATI DELLA PROCURA DI ROMA CHE AVEVA TUTTO DA PERDERE SE FOSSE USCITO FUORI QUELLO CHE AVEVANO COMBINATO , A PARTIRE DA PAOLO FERRARO
E qui un ringraziamento non alla rosa ma alla Margherita ...

DAL CASO FERRARO ATTRAVERSO LA GRANDEDISCOVERY, ALLA ENUCLEAZIONE DEL GOLPE STRISCIANTE E DELLE ATTIVITA' E METODOLOGIE CRIMINALI, SINO ALLA RICOSTRUZIONE DEL RUOLO TATTICO E STRATEGICO DELLA "SUPERGLADIO" E DELLA SUA COMPOSIZIONE. SCHEDA RIASSUNTIVA E ARTICOLI RILEVANTI SULLA "SVOLTA" del 2014 2015.
http://cdd4.blogspot.com/p/dal-caso-ferraro-alla-gradediscovery.html


Per i pigri inguaribili (e gli gnorri in malafede) semplifichiamo qui, segnalando che sono le prove concrete e le analisi ed i ricontri che contano con metodo concreto e storico documentale, empirico e inestigativo ( da gnosis, e cioè conoscenza reale scientificamente riscontrabile, mediante attività di intelligence ) :
  • un magistrato ( noto, impegnato e ancor più stimato nel mondo giudiziario romano e diagnosticato per caratteristiche e doti da tempi addietro) viene “messo in mezzo “ con tecniche varie in stile servizi deviati, sin dal 1992, e già attenzionato da prima, ma scopre sempre qualche minuto prima quello che non doveva scoprire e che svela un intero vaso di pandora coinvolgente anche mondi militari ed altri ( oltre quello che gli accadeva vicino), quando nel 2008 riesce ad acquire prove che gli consentono di capire ed avviare una vera e propria inchiesta, "sotto attacco concentrico".
  • Per tappargli la bocca, visto che continuava ad approfondire e capire, lo sequestrano nel 2009 con una attività da tempo costruita nei suoi presupposti a tavolino dalla psichiatria deviata secondo i moduli dell'ancient Tavistock Institute ( ti accerchiano, distruggono famiglie e situazioni personali e poi cercano di tombare il tutto compreso l'accerchiato ).
  • L'operazione non riesce per vari motivi, tra cui carattere coriaceo e speciale attitudini della vittima predestinata, così come falliscono ed erano falliti i vari tentativi distruttivi e di inserire step e profili nella vita dello stesso magistrato, un po' ingenuo e puro ma tanto tanto "odiosamente" intelligente.
  • Di fronte ad una valanga di prove montante cercano di delegittimarlo per la via della ignominiosa dispensa dal servizio, ma questa è talmente incongrua sul piano della nota e reale professionalità del magistrato che fanno l'ennesimo autogol, a prescindere dal coacervo di falsità costruite a tavolino e manipolatorie.
  • Non paghi perseguono la via del distruggerlo tramite la morte civile e l'infangamento e sinanche un incredibile tentativo di nominare amministratore di sostegno, dopo aver avviato lo strangolamento economico , destituendolo.
  • Da ultimo tra il settembre 2013 ed il giugno 2015 nel tentativo a tenaglia di distruzione dell'uomo ed intellettuale, e dell'ultimo rapporto interpersonle (quinto) emergono prove finali conclusive su vari piani, di rilievo generale.

Dalla analitica ricostruzione con prove del tutto emerge, e viene progressivamente analizzato, uno spaccato tecnico metodologico, storico strategico a matrice anche internazionale, e la normalissima e vera identità di quelli che si definiscono "poteri forti" e che forti non lo sono più perchè INTEGRALMENTE posti allo scoperto, sinanche nei patti e legami con associazioni criminali territoriali . LA "SUPER GLADIO" come associazione per delinquere condivisa "bicromatica", strettamente inquadrabile nella configurazione legale delle associazioni di stampo mafioso, alla cui scoperta finale si erano "solo" avvicinati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.


LA SUPER GLADIO. RISPOSTA A CHI OSCILLAVA TRA IL CHIEDERE E PROVOCARE : "Una organizzazione siffatta , composta ai vertici da una nomenclatura trasversale di qualche centinaia di persone di casta pubblico privata e militare e conseguente articolazione sociale ( non sufficientemente guidata in modo diretto), con un cordone cultural operativo e teorico alimenta artificialmente il mito di sè (stessa) attivando tutti i simboli, metodiche e strumenti che si poggiano su ignoranza, subcultura e "primitività".

Una volta scoperta è inerme, ma può ancora contare sul potere individuale dei singoli e sulle coperture di sistema e sotto alleanze.

Una volta spezzata la coesione, disarticolate le alleanze perché incrinata la subalternità, può ancora contare sulle coperture di sistema e sul "lavoro" di "pubblicità" informativo propagandistica e di condizionamento culturale, ma "verso il basso".

Non appena disarticolata la "fascia di copertura" inesorabilmente , in fase di crisi, è assoggettata al vaglio di opportunità della sua sopravvivenza e il numero dei "caduti" è direttamente proporzionale alla intensità del giudizio di inopportunità suindicato ed alla incisività della lucida azione avversa. La banalizzazione umana di Aleppe coincide con la sconfitta della organizzazione criminale storicamente determinata. Si riapre poi il nuovo ciclo storico .

"Satana" in terra (banali uomini e organizzazioni segrete) è nudo e ormai, grazie al nostro lavoro la gente , e le istituzioni non deviate vedono uomini ed associazioni criminali per quello che sono, sotto copertura e non - di fiori colorati - "

Con ciò introducendosi una riflessione dal titolo illuminante:

"LA MITIZZAZIONE AUTOGENA DELLE MOLTEPLICI REALTA' OPERATIVE OCCULTE DELLA SUPERGLADIO tra simbolismo, racconti terrifici, informazioni devianti e numerologie primordialiste".

Ma vi è anche un sottotitolo più semplice, per il diverso simpatico avvocato FRaceschetti e correlati disinformatori di "apprato", e per gli adepti del blog della "crusca della scuola", ostinati nel loro infantile ruolo denigratorio, scambiato per missione disinformativa :

" Come ti mitizzo una organizzazione criminale non legata al territorio, e le sue operazioni ed attività, disegnandola come realtà esoterica invincibile implacabile, pericolosa , ingenerando artificialmente omertà e mantenendone la segretezza: Non era il sistema, non era la Rosa rossa. E' un apparato deviato e segreto che ha "esaurito " il suo ruolo tattico, e non lo sa, lo teme solo, confusamente, e confusamente ormai agisce . Liberiamo l'Italia.


LA GRANDE DISCOVERY IL CASO PAOLO FERRARO E LE SORTI DELLO STATO.

La grande discovery, un'inchiesta circostanziata e corredata da un concreto impianto probatorio attraverso cui si delinea il quadro di una occupazione sistematica dei gangli vitali delle istituzioni da parte di organizzazioni deviate incistate nel cuore dello Stato e nelle sue articolazioni.

Ruoli, metodologie, strumenti e tecniche vengono messi a nudo così come messi a nudo protagonisti e una dimensione strategica ignota prima.

Il golpe scientifico ed il ruolo della SUPER-GLADIO ed i collegamenti internazionali necessari emergono dettagliatamente.

IL CASO PAOLO FERRARO utilizzato come pietra di paragone, strumento di analisi con prove e passpartout alla conoscenza dei sedimenti del vero potere sotterraneo che tiene parzialmente in pugno Repubblica e i tre poteri dello Stato, proprio in quanto il magistrato noto e stimato fu attenzionato e "diagnosticato" sin dal 1992 come un pericoloso potenziale "successore" troppo capace, indipendendente e rigoroso per non essere fermato, accerchiato, gestito ed infine ( a scoperte avvenute) sottoposto al tentativo di distruzione più eccellente che sia a noi noto .

Il CDD (Comitato Difendiamo la Democrazia) indica tappe e strumenti di un apparato criminale che può essere fermato ora che sono individuati proprio i segmenti anche istituzionali e normativi che ha posizionato in un ventennio ed oltre di marcia sotterranea, e che ne è plasticamente raffigurata già una prima nomenclatura di vertice.

La partita si gioca sensibilizzando le quote residue degli apparati legali e non deviati dello Stato e se così non fosse avremmo già perso in partenza, combattendo contro un apparato illegale che ha assommato la forza dello Stato deviata, la forza militare anche internazionale, la forza criminale della grande criminalità organizzata, la potenza degli apparati psichiatrico sociali magistratuali costruiti sotterraneamente per venti anni e di metodologie tecniche e attività di controllo su vari piani frutto della “intelligence” internazionale, mentre tutti guardavano, abbindolati, al gioco della politica visibile. A ciò si aggiunge la potenza intrinseca del capitalismo finanziario nonchè infine la FORZA OGGETTIVA DISTRUTTRICE DELLA CRISI STRUTTURALE DEL CAPITALISMO, almeno nell’anziano occidente in particolare mediterraneo, ad oggi.

IL nuovo progressivo regime totalitario a copertura pseudo democratica che va macinando diritti libertà e sicurezza sociale, e squinternando valori società e altro, si ferma solo chiamando a raccolta tutte le risorse sociali, statuali ed internazionali, su una analisi completa e chiara e su proposte e priorità conseguenti.



http://cdditalialibera.blogspot.it/2015/07/il-truman-show-che-inchioda-tutti-meno.html

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